“Il Guerriero di Castiglione” raccontato dalle ricerche di Antonino Giuliano-Conferenza al Centro Rossitto di Ragusa

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Venerdì 6 dicembre 2024 (alle ore 17.00), al Centro studi “Feliciano Rossitto” (Via Ettore Majorana, 5 – Ragusa), conferenza su «Antonino Giuliano e il “guerriero” di Castiglione. Un “gigante” dell’archeologia e un “principe” antico». A relazionare sarà il prof. Giovanni Di Stefano (Università della Calabria, Università degli Studi di Roma Tor Vergata). Nel corso dell’incontro sarà distribuito ai presenti (fino ad esaurimento scorte) copia del volume “Il Guerriero di Castiglione” (ediz. 2009) con un testo di Antonio Giuliano. L’iniziativa culturale è resa possibile grazie alla sinergica collaborazione del Centro Studi Rossitto con Archeoclub d’Italia – sezione di Ragusa, ARS Sicilia (Assessorato Reg.le BB. CC. e Identità Siciliana).

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Antonio Giuliano (scomparso il 16 giugno 2018) è uno dei più grandi antichisti della seconda metà del Novecento e di almeno il primo decennio del secolo successivo. Classe 1930, fu un validissimo archeologo e storico dell’arte italiano. Professore universitario dal 1967, ha insegnato archeologia e storia dell’arte greca e romana nelle università di Genova e di Roma “Tor Vergata”. Allievo e collaboratore di Ranuccio Bianchi Bandinelli, nell’Istituto della Enciclopedia Italiana è stato redattore della Enciclopedia dell’Arte Antica e ha diretto l’Enciclopedia Archeologica; socio nazionale dei Lincei dal 2001. Ha studiato la cultura formale del mondo antico, fino al periodo federiciano.

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Il cosiddetto “Guerriero di Castiglione” è una lastra funeraria scolpita, scoperta nell’antico insediamento siculo di Castiglione, nei pressi di Ragusa, nel febbraio del 1999, che raffigura un cavaliere armato risalente al VI sec. a.C. L’opera – custodita presso il Museo archeologico ibleo di Ragusa – “è un prodotto unico nel panorama delle più antiche manifestazioni d’arte in questa parte dell’isola: un’eccellente testimonianza scultorea ed epigrafica, frutto del contatto fra coloni greci e siculi indigeni”, spiega Giovanni Di Stefano. “Si tratta di una lastra in calcare locale, di un colore bianco opaco, decorata a bassorilievo e figure a tutto tondo. La rappresentazione sulla faccia anteriore è ottenuta dal sovrapporsi di uno scudo circolare, della gamba sinistra vista di profilo di un palafreniere e di un cavallo incedente verso sinistra” (rif. Cordaro, Di Stefano, Voza, “Sicilia: il Guerriero di Castiglione”, Archeologia Viva, n.77, sett. /ottobre 19999, pp.78-81).

Il manufatto, oltre venti anni fa, fu esposta nei prestigiosi Musei di Stato di Berlino e al Pergamon fu tenuto un seminario di studi al quale parteciparono studiosi di fama internazionale, tra cui Antonino Giuliano.

 

 

 

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